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Morso da Zecche

INFORMAZIONI GENERALI

L'incremento, a livello globale, dei casi di patologie infettive a trasmissione vettoriale ha ricevuto nell'ultimo decennio una crescente attenzione da parte della comunità scientifica internazionale. I cambiamenti del comportamento di patogeni conosciuti da tempo e la scoperta di nuovi hanno fanno sì che tali patologie assumessero un ruolo primario tra le malattie emergenti o riemergenti. In questo contesto, particolare interesse hanno destato le zoonosi trasmesse da zecche (Tick borne Disease - TBD).

L'incremento dei casi di TBD trova giustificazione non solo nei i cambiamenti climatici ma anche nei cambiamenti dell'uso del territorio (abbandono delle campagne con conseguente aumento di aree incolte e di rimboschimento naturale), nell'espansione di talune specie di mammiferi selvatici e nelle modificazioni climatiche che hanno provocato una notevole incremento nelle popolazioni di alcune specie di zecche in particolare di Ixodes ricinus, principale vettore di TBD.

ASPETTI EPIDEMIOLOGICI

Ixodes ricinus una delle specie più comuni in Europa, capillarmente diffusa anche in Italia centro settentrionale è dotata di una bassissima specificità parassitaria e per questo molto frequentemente morde l'uomo. L'attività stagionale e la dinamica del ciclo di sviluppo variano considerevolmente in funzione delle caratteristiche ambientali degli habitat e delle variazioni climatiche, in genere però i picchi di attività alle nostre latitudini si registrano durante la primavera e durante il periodo autunnale e sono questi i momenti dell'anno in cui si verificano la maggior parte degli incontri con l'uomo. Inoltre il costante aumento nelle popolazioni di zecche, unitamente alla maggior sensibilità verso l'ambiente (ecoturismo) hanno moltiplicato le occasioni di contatto tra uomo ed ambienti silvestri infestati da zecche potenzialmente infette. le TBD infatti sono caratterizzate da complesse relazioni eco-etologiche che legano tutti gli elementi del ciclo biologico delle zoonosi trasmesse da zecche (popolazioni di micromammiferi, uccelli "ground-feeding" e rettili come serbatoio, macrofauna come amplificatore, zecche come vettori, uomo e animali domestici come spill-over) con l'ambiente circostante, per tanto, la conoscenza dei fattori di rischio ecologici è basilare per l'attuazione di efficaci misure di prevenzione.

Le informazioni disponibili sulla diffusione di esse nell'uomo e negli animali sul territorio italiano sono ancora insufficienti per poter tracciare un quadro epidemiologico esaustivo. La diagnosi, la gestione clinica e la sorveglianza sono spesso problematiche poiché richiedono non solo un livello elevato di competenza, ma anche la collaborazione e comunicazione tra servizi medici e veterinari. Le principali zoonosi trasmesse da zecche presenti sul territorio italiano sono l'encefalite da zecche (TBE), la Rickettsiosi, la Malattia di Lyme (ML) o Borreliosi di Lyme (BL) el'Anaplasmosi Umana granulocitica (HGA). Sebbene le zoonosi trasmesse da zecche siano presenti sul territorio italiano ed ogni anno si verifichino decine di casi nell'uomo, possono ancor'oggi considerarsi neglette non solo per la mancanza di sintomi patognomonici e di metodi diagnostici affidabili, ma anche per la mancanza di informazioni (solo la TBE è sottoposta ad un piano nazionale di sorveglianza ) sulla loro diffusione geografica e sui fattori di rischio per la trasmissione all'uomo. Le strategie di prevenzione di tali malattie risultano spesso insufficienti anche in ragione della complessità dei cicli epidemiologici in un ambiente in costante evoluzione.

Servizio diagnostico sui patogeni trasmessi da zecche dell’IZSUM

L’IZSUM attraverso  il Centro Bi-regionale per le malattie trasmesse da vettori anche nell’ambito delle attività previste dal PNA, ha istituito un servizio diagnostico e di sorveglianza sui patogeni trasmessi da zecche testando le zecche che vengono rimosse dall’uomo. Il servizio è stato promosso intensificando la collaborazione con i presidi ospedalieri, in particolare, i punti di primo soccorso e con i medici di famiglia ed i pediatri di libera scelta, attraverso di dipartimenti di prevenzione presenti nella regione, ai quali sono stati distribuiti moduli di accompagnamento dei campioni di zecche ed istruzioni operative.
L’obiettivo è, oltre a raccogliere informazioni di carattere epidemiologico, quello di supportare il medico che, durante il periodo di osservazione a seguito del morso di zecca, si trovasse di fronte ad un sospetto clinico di malattia con un dato diagnostico affidabile come quello della specie di zecca coinvolta e la presenza del materiale genetico del patogeno nella zecca rimossa dal paziente. Questo dato, però, deve essere considerato solo in un contesto di sospetto clinico, poiché solo in una parte dei casi a fronte di una infezione della zecca si assiste alla trasmissione del patogeno ed in ancor meno allo svilupparsi della patologia.
Le zecche una volta prelevate dal paziente, vengono conservate a temperatura di refrigerazione in contenitori di plastica a chiusura ermetica, eventualmente può essere inserita un garza inumidita per impedirne il disseccamento. Una volta consegnate alla sede dell’IZSUM più vicina assieme alla scheda di prelievo firmata dal medico curante, le zecche vengono trasferite  presso i laboratori del Centro Bi-regionale per le malattie trasmesse da vettori dove vengono identificate a livello di specie e stadio di sviluppo e successivamente testate con metodi molecolari in accordo con la competenza vettoriale della specie. Il personale del Centro oltre al servizio diagnostico fornisce anche servizio di consulenza al medico di riferimento. Attualmente i test molecolari disponibili per gli agenti zoonotici trasmessi da zecche coprono i seguenti patogeni: Borrelia burgdorferi s.l., Rickettsia sp, Anaplasma phagocytophilum, Babesia sp, Flavirus. In caso di positività si procede alla ulteriore tipizzazione molecolare del patogeno.