Vai al contenuto principale

West Nile Disease

INFORMAZIONI GENERALI

La West Nile Disease (WND) è una malattia infettiva di origine virale non contagiosa, trasmessa da zanzare appartenenti al genere Culex. Il West Nile virus (WNV) appartiene alla famiglia Flaviviridae, genere Flavivirus, assieme a Usutu, Febbre Gialla, Dengue, Zika, Encefalite da zecche.

L'analisi della sequenza nucleotidica consente il raggruppamento dei ceppi in due lineages (varianti):

  • Lineage 1 suddiviso in almeno 3 classi:
    • Classe A: presente in Europa, Africa, Medio Oriente e America;
    • Classe B: presente in Australia;
    • Classe C: presente in India.
  • Lineage 2 presente in Africa Subsahariana e in Madagascar. Virus appartenenti a questo lineage sono stati identificati anche in Europa (Ungheria, Grecia ed Italia).

La malattia è caratterizzata da un ciclo primario di trasmissione zanzara-uccello-zanzara durante il quale il virus circola nelle popolazioni di uccelli selvatici e, in condizioni ecologiche favorevoli, si trasferisce attraverso le zanzare agli uomini ed agli equidi entrambi ospiti a fondo cieco. In Europa i principali vettori della malattia sono le zanzare delle specie Culex pipiens and Culex modestus. Anche Aedes albopictus e Aedes (Ochlerotatus) detritus sono considerati vettori competenti, ma sono considerati di scarsa importanza nella trasmissione in quanto più frequentemente pungono mammiferi ed è quindi improbabile che acquisiscano l’infezione dagli uccelli. Si può verificare anche una trasmissione diretta attraverso trasfusioni di sangue o componenti, trapianto di tessuti, cellule o organi da un donatore viremico.

La maggior parte delle infezioni trasmesse da vettori si verifica tra luglio e settembre. Il periodo di incubazione dalla puntura della zanzara infetta varia tra 2 e 14 giorni, ma può arrivare a 21 giorni nei soggetti con carenze del sistema immunitario. La maggior parte delle infezioni nell’uomo sono asintomatiche. Nel 20% dei casi si presentano le forme febbrili con sintomi leggeri che durano pochi giorni, in rari casi qualche settimana, come febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. In meno dell’1% delle persone infette (di solito negli anziani e nelle persone debilitate), si possono verificare le forme neuroinvasive con sintomi più gravi che comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti.

ASPETTI EPIDEMIOLOGICI

La WND è stata introdotta in Europa con gli uccelli migratori provenienti dall’Africa Sub- Sahariana, dal Nord Africa e dal Medio oriente. Il primo focolaio in Europa è stato identificato negli anni 1962-1963 in Camargue- Francia. Nel 1996 si è verificato un imponente focolaio che ha colpito la Romania e ha causato circa 400 casi. Negli anni seguenti casi e focolai sono stati riportati nei paesi dell’Europa meridionale, occidentale e orientale. In Italia la WND è stata segnalata la prima volta nel 1998 con un focolaio che ha interessato la Toscana. Nel 2008, la malattia è ricomparsa con nuovi focolai che hanno interessato inizialmente le aree del delta del Po per poi coinvolgere Emilia Romagna, Lombardia e Veneto. Nel 2018 dal mese di giugno in Italia sono stati segnalati 577 casi umani confermati di infezione da West Nile Virus (WNV), 230 di questi hanno presentato la forma neuro-invasiva, 42 sono deceduti, 279 casi hanno presentato la forma febbrile.

68 casi sono stati identificati in donatori di sangue. L’aumento dei casi rilevati può essere in parte spiegato con l’aumento delle segnalazioni, infatti in Italia il Ministero della Salute ha attivato dal 2002 un piano nazionale di sorveglianza per la WND per monitorare l’introduzione e la circolazione del WNV sul territorio nazionale. Nel corso degli anni il Piano di sorveglianza del WNV è stato modificato ed adattato alle mutate condizioni epidemiologiche e dal 2016 integra la sorveglianza dei casi umani e quella dei casi veterinari (animale ed entomologica) essenziale per l’identificazione precoce della circolazione virale e la stima del rischio. In particolare nel campo animale il piano di sorveglianza prevede la sorveglianza della malattia negli equidi, negli insetti e la sorveglianza sull’avifauna selvatica di specie migratorie.

The Surveillance Atlas Infectious Diseases è uno strumento interattivoche fornisce dati aggiornati sulle zoonosi e ne consente la manipolazione per la creazione di grafici e tabelle.