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Leishmaniosi

INFORMAZIONI GENERALI

La Leishmaniosi è una malattia causata da protozoi parassiti del genere Leishmania, trasmessi all'uomo attraverso la puntura di insetti vettori (flebotomi o pappataci).

Dal punto di vista clinico esistono principalmente due forme di Leishmaniosi:

  •     leishmaniosi cutanea: causa piaghe cutanee, si risolve in pochi mesi ma può lasciare cicatrici deturpanti.
  •     leishmaniosi viscerale: patologia sistemica che si manifesta con febbre, malessere, perdita di peso, splenomegalia, epatomegalia e linfoadenomegalia. Senza trattamenti specifici la letalità della malattia è molto elevata.

Specie diverse di Leishmania causano diverse manifestazioni cliniche La stessa specie di Leishmania può causare forme cliniche diverse per l'interazione dei seguenti fattori intrinseci o estrinseci: caratteristiche del parassita, biologia del vettore, risposta immunitaria dell'ospite.

 

ASPETTI EPIDEMIOLOGICI

La malattia è diffusa in tutto il mondo dove è presente il vettore ed è caratterizzata da diverse specie di Leishmania e da diverse specie di flebotomi. Nel 2015 7 paesi (Brasile, Etiopia, India, Kenia, Somalia, Sudan e Sud Sudan) hanno segnalato il 90% dei casi segnalati a livello globale di Leishmaniosi viscerale. In ogni caso la malattia si presenta in modo endemico in più di 60 paesi. Nell'ultimo decennio l'incidenza ha subito un decremento, passando da 200.000 - 400-000 casi nel 2012 a 50.000 - 90.000 casi nel 2017. L'impatto dell'infezione e della forma clinica si differenzia nei diversi continenti, in quanto si tratta di una malattia condizionata da fattori ambientali e dalle condizioni delle popolazioni nelle quali si diffonde. Lo stato di povertà incrementa il rischio di Leishmaniosi, in particolare le situazioni abitative ed igieniche precarie (carenze nella gestione dei liquami e dei rifiuti, reti fognarie a cielo aperto) possono favorire la riproduzione e sopravvivenza dei flebotomi, ed aumentare la probabilità di contatto con l'uomo. Anche la malnutrizione ed in particolare una dieta povera di energia, apporto di ferro, vitamina A e zinco aumenta il rischio di malattia conclamata. Epidemie di Leishmaniosi sono inoltre spesso associate alla migrazione di popolazioni non immuni e spesso con problemi di malnutrizione e immunitari in aree dove è presente il ciclo di trasmissione dell'infezione. La Leishmaniosi inoltre, come le altre malattie da vettori, è fortemente influenzata nella diffusione dal clima e quindi dai cambiamenti climatici attuali: cambiamenti nelle temperature ambientali, precipitazioni e tasso di umidità hanno una importante influenza sui vettori e sui serbatoi di infezione alterandone la distribuzione e sopravvivenza. Piccole fluttuazioni della temperatura possono avere un effetto significativo nel ciclo di sviluppo del parassita nel vettore, permettendo così la trasmissione del parassita in aree in precedenza non endemiche.

Un aspetto preoccupante è l'interazione tra la malattia e le infezioni da HIV, che porta alle manifestazioni più gravi della malattia. Infatti la presenza di leishmaniosi accelera l'attacco del virus Hiv e nello stesso tempo l'infezione da Hiv aumenta il rischio di contrarre la malattia di 100-1000 volte nelle zone endemiche. Un altro aspetto problematico della coinfezione è la difficoltà di diagnosticare la Leishmaniosi in quanto i sintomi sono mascherati dall'Aids, inoltre la diagnosi clinica può essere complicata dalla compresenza di altri parassiti come Cryptosporidium, Cryptococcus, Cytomegalovirus o Mycobacterium. Per questi motivi, in molte zone del mondo l'infezione da Leishmania è una delle cause della morte di individui affetti da Aids.

Molti casi umani di Leishmaniosi che si verificano in Europa sono importati con viaggi nei paesi tropicali.

PREVENZIONE E CONTROLLO

 La prevenzione e il controllo della Leishmaniosi necessitano di una combinazione di strategie di intervento in quanto la trasmissione è caratterizzata da un complesso ciclo biologico che coinvolge oltre al parassita, il vettore, i serbatoi di infezione e l'ospite. Le strategie indicate dall'Organizzazione Mondiale della Sanità sono le seguenti:

  • Diagnosi precoce e trattamento tempestivo ed efficace riducono la prevalenza della malattia, prevengono gli esiti fatali e le infermità permanenti, permettono di ridurre la trasmissione e di monitorare la diffusione e l'impatto.
  • Controllo dei vettori per ridurre o interrompere la trasmissione della malattia
  • Sorveglianza sui casi di malattia per monitorare tempestivamente e intraprendere misure di contenimento in caso di epidemie e situazioni di elevati tassi di letalità
  • Controllo dei serbatoi naturali della malattia
  • Interventi di educazione della popolazione e diffusione di materiale informative attraverso gli operatori sanitari
  • Approccio integrato nella lotta alla malattia.