Presentazione
Ieri e Oggi
L'Istituto nasce nel 1936, almeno come idea sviluppatasi in seno all'allora Consiglio dell'Economia (attuale Camera di Commercio) ed all'Università degli Studi di Perugia, ma le pratiche costitutive dell'Ente si completano solo nel 1939, quando il Ministero dell'Interno approva lo Statuto dell'allora "Stazione Sperimentale Zooprofilattica" dell'Umbria.
Con la legge 23 giugno 1970, n. 503 la Stazione Sperimentale Zooprofilattica dell'Umbria si trasforma in Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche, acquisendo nella propria giurisdizione anche il territorio della provincia di Ascoli Piceno. Diviene in tal modo Ente sanitario di diritto pubblico, inserito nel contesto del servizio sanitario nazionale e sottoposto alla vigilanza del Ministero della Sanità, che ne coordina il funzionamento attraverso le Regioni. Con tale legge, che ha disciplinato anche l'ordinamento degli altri Istituti Zooprofilattici, si realizza nel settore della sanità pubblica veterinaria, esempio unico nel mondo, una rete di servizi estesa sull'intero territorio nazionale e formata dalle 10 Sedi centrali degli Istituti e dalle 90 Sezioni diagnostiche, presenti in quasi tutte le Province italiane.
Con la revisione dell'intero comparto sanitario pubblico, voluto dal Parlamento per migliorarne l'efficienza produttiva e razionalizzare l'uso delle risorse finanziarie, anche gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, con il decreto legislativo 30 giugno 1993, n. 270, vengono riordinati ed acquisiscono una completa autonomia gestionale, amministrativa e tecnica.
In particolare l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche è stato il primo che ha visto l'emanazione delle leggi regionali di attuazione di tale decreto legislativo (L. R. dell'Umbria 19 febbraio 1997, n. 5 e L. R. delle Marche 3 marzo 1997, n. 20) e che ha viste formalizzate le nomine del nuovo Consiglio di Amministrazione - composto da due rappresentanti di ciascuna Regione ed uno del Ministero della Salute - e del Direttore Generale.
Con Decreto Legislativo 28 giugno 2012, n. 106 si procede ad un ulteriore “Riordino degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali». Il decreto viene recepito con:
- Legge Regione Umbria 20 novembre 2013, n. 28 e s.m.i.
- Legge Regione Marche 225 novembre 2013, n. 40 e s.m.i.
Con la delibera n. n. 8 del 26 ottobre 2017 è stato approvato lo Statuto dell’Istituto Sperimentale dell’Umbria e delle Marche “Togo Rosati” che contiene le disposizioni di attuazione della normativa di riordino concernenti, in particolare, gli scopi, l’organizzazione e i compiti dell’Istituto, il funzionamento e le competenze del Consiglio di amministrazione, i compiti del Direttore Generale, del Direttore Sanitario e del Direttore Amministrativo.
Mission
La missione istituzionale delle Pubbliche Amministrazioni è la creazione di Valore Pubblico a favore dei propri utenti, stakeholder e cittadini. Un Ente crea Valore Pubblico quando riesce a gestire secondo economicità le risorse a disposizione e a valorizzare il proprio patrimonio intangibile in modo funzionale al reale soddisfacimento delle esigenze sociali degli utenti, degli stakeholder e dei cittadini in generale.
L’IZSUM contribuisce alla creazione di Valore Pubblico producendo impatti di tipo sanitario, economico e sociale in grado di attuare un miglioramento del livello della salute Pubblica Veterinaria, in un’ottica “one health”; attraverso piani di prevenzione e sorveglianza, che indirettamente garantiscono la salute e il benessere degli animali e la sicurezza alimentare.
Vision
L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e della Marche si prefigge di contribuire a sviluppare la salute nei territori di competenza secondo un approccio “one health”, promuovendo la salute ed il benessere animale e la sicurezza alimentare, attraverso la ricerca applicata, l’innovazione tecnologica e logistica, l’appropriatezza tecnico scientifica dell’offerta analitica, lo sviluppo delle competenze del personale, con massima attenzione alla soddisfazione dei clienti istituzionali e privati.
L’Istituto sta sviluppando le nuove strategie aziendali in un’ottica di One Health, basata sul riconoscimento che la salute umana, la salute animale e la salute dell’ecosistema siano legate indissolubilmente. La One Health è un approccio ideale per raggiungere la salute globale, affronta i bisogni delle popolazioni sulla base della relazione esistenti tra la loro salute, la salute dei loro animali e l’ambiente in cui vivono, considerando l’ampio spettro di determinanti che da questa relazione emerge. Anche le nuove iniziative progettuali e strutturali tengono conto di tali determinati.
Strategie e politiche aziendali
Le strategie e le politiche sono definite nel Piano Integrato di Attività e Organizzazione (PIAO) che riporta:
- gli obiettivi programmatici e strategici della performance;
- la strategia di gestione del capitale umano e di sviluppo organizzativo, gli obiettivi formativi finalizzati al raggiungimento della completa alfabetizzazione digitale;
- gli strumenti e gli obiettivi del reclutamento di nuove risorse e della valorizzazione delle risorse interne;
- gli strumenti e le fasi per giungere alla piena trasparenza dell’attività e dell’organizzazione amministrativa, nonché per raggiungere gli obiettivi in materia di anticorruzione;
- l’elenco delle procedure da semplificare ogni anno, anche mediante il ricorso alla tecnologia;
- le modalità e le azioni finalizzate a realizzare la piena accessibilità alle Amministrazioni, fisica e digitale, da parte dei cittadini ultrasessantacinquenni e dei cittadini con disabilità e le modalità e le azioni finalizzate al pieno rispetto della parità di genere;
- le modalità di monitoraggio degli esiti con cadenza periodica.
Video celebrativo dell'ottantesimo dell'Istituto