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Campylobacteriosi

INFORMAZIONI GENERALI

La campylobacteriosi rappresenta la malattia a trasmissione alimentare più frequentemente segnalata nell’Unione Europea. La sua diffusione negli ultimi 10 anni ha registrato un incremento e rappresenta un problema di salute pubblica di impatto socio-economico considerevole.
Circa il 90% delle infezioni è provocato dalle specie C. jejuni e C. coli, mentre meno frequenti sono quelle causate dalle specie C. lari, C. fetus e C. upsaliensis.
Il periodo di incubazione della campylobatteriosi varia da un giorno a una settimana e i sintomi sono solitamente leggeri o moderati e consistono in diarrea, dolori addominali, febbre, mal di testa, nausea e vomito. La loro durata varia generalmente da uno a sette giorni, ma nel 20% dei casi circa, può superare la settimana.
Tra i sintomi più comuni figurano febbre, diarrea e crampi addominali. Manifestazioni più gravi della malattia si verificano in meno dell’1% dei pazienti, solitamente in soggetti molto anziani o molto giovani, e includono meningiti, endocarditi e aborti settici. Possibile complicazione della campylobacteriosi è rappresentata dalla comparsa di malattie autoimmuni, quali la sindrome di Guillain Barrè (GBS), che si è stimato comparire in 1 caso su 2.000 infezioni da C.jejuni. A causa della mancanza di caratteristiche cliniche specifiche, la campylobatteriosi è difficile da distinguere dalle altre patologie gastrointestinali.
Una diagnosi definitiva può essere effettuata solo attraverso l’analisi microbiologica di campioni clinici.

ASPETTI EPIDEMIOLOGICI

Nel 2017, la campylobacteriosi è stata la patologia gastrointestinale più frequentemente riferita nell’Unione Europea. Il Report EFSA (2018) segnala 246.158 casi confermati di campylobacteriosi nell’uomo, con un tasso di notifica di 64,8 casi/100.000 abitanti. Nel periodo 2008-2017 il numero di casi di campylobacteriosi è rimasto pressochè invariato. Sebbene la sua frequenza sia elevata, il tasso di mortalità risulta molto basso (0.04%), rappresentando comunque la terza causa di morte tra le zoonosi alimentari. La campylobacteriosi è una patologia soggetta a notifica obbligatoria nella gran parte dell’Unione Europea, ad eccezione di sei Stati tra cui l’Italia, dove la notifica si basa su sistemi di tipo volontario. Ciò determina un importante problema di sottonotifica di tale patologia. La principale fonte di infezione è rappresentata dalla carne di pollo (37.4% di positività), tacchino (31.5%), suino (6.9%) e bovino (1.4%).

The Surveillance Atlas Infectious Diseases è uno strumento interattivoche fornisce dati aggiornati sulle zoonosi e ne consente la manipolazione per la creazione di grafici e tabelle.

 

Dati EFSA - The European Union summary report on trends and sources of zoonoses, zoonotic agents and food-borne outbreaks in 2017

Suddivisione, per veicolo alimentare, dei focolai epidemici di campylobacteriosi
Dati EFSA - The European Union summary report on trends and sources of zoonoses, zoonotic agents and food-borne outbreaks in 2017

NORMATIVA

BIBLIOGRAFIA