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Escherichia Coli (STEC/VTEC)

INFORMAZIONI GENERALI

Gli Escherichia coli verocitotossici (STEC/VTEC) sono un gruppo di E.coli enteroemorragici in grado di produrre delle tossine denominate verocitossine. Le infezioni da STEC sono considerate una zoonosi in quanto il reservoir naturale di tali microrganismi è rappresentato dall'intestino dei ruminanti, in particolare i bovini, per i quali non risultano patogeni. La trasmissione all'uomo avviene per contatto diretto con gli animali oppure per via alimentare, attraverso l'ingestione di alimenti contaminati all'origine (mungitura, macellazione) o lungo la filiera produttiva. Un'altra fonte d'infezione non trascurabile è rappresentata dalla trasmissione ambientale, in seguito a spargimento dei reflui zootecnici, pratiche di ferti-irrigazione o per contaminazione accidentale. Una volta acquisita l'infezione da STEC, che negli adulti è generalmente associata a sintomatologia lieve o talvolta assente, può verificarsi con una certa frequenza anche la trasmissione attraverso la via oro-fecale da persona-persona.

Gli STEC rappresentano una delle cause più frequenti di infezioni gastro-intestinali, tra le quali diarrea emorragica (CE), che porta in alcuni casi a fenomeni di tipo neurologico e renale (sindrome emolitico-uremica o SEU).
Quest'ultima è una malattia acuta di notevole gravità che colpisce soprattutto i bambini. Dopo un esordio caratterizzato da diarrea, spesso emorragica, vomito e dolore addominale, progredisce con anemia emolitica, trombocitopenia e insufficienza renale, che comportano nella maggior parte dei casi il ricorso alla dialisi. L'Istituto Superiore di Sanità coordina dal 1988 un sistema di sorveglianza delle infezioni da STEC e la rete italiana del sistema di sorveglianza europeo Enter-Net, alla quale fanno capo i laboratori di riferimento presenti sul territorio nazionale.
Nel 2005 è stata costituita, nell'ambito della Società Italiana di Nefrologia Pediatrica, un'associazione volontaristica (Registro Italiano della SEU) alla quale aderisce la maggior parte dei centri specialistici, i quali segnalano al coordinamento del Registro i casi di SEU giunti alla loro osservazione, raccolgono le informazioni anamnestiche e cliniche sui pazienti, raccolgono e inviano all'ISS i campioni biologici per la ricerca degli STEC. Nel 2018 sono stati segnalati in Italia 70 casi di SEU, correlati a infezione da STEC nel 95.8%. Il sierogruppo responsabile del maggior numero di cluster di casi è stato l'O26 (50%), seguito dall'O157 (16%).

ASPETTI EPIDEMIOLOGICI

Nel nostro Paese la SEU non è malattia soggetta a notifica obbligatoria e le diarree associate a infezione da STEC sono denunciabili in classe II come diarree infettive non da Salmonella. Purtroppo tale classificazione non consente di definire la reale incidenza delle infezioni da STEC nell'uomo o la frequenza di isolamento degli STEC nei casi di diarrea/gastroenterite acuta. L'infezione ha mostrato, negli ultimi 5 anni, un andamento costante che l'ha posizionata al quarto posto nell'elenco delle zoonosi più diffuse a livello europeo. Il numero di casi confermati nel corso del 2017 è stato di 6.073, con un tasso di notifica di 1,66 casi ogni 100.000 abitanti, in riduzione del 6,2% rispetto al precedente anno, e un tasso di morte dello 0,5%. In Italia si sono verificati, nel 2017, 94 casi confermati di infezioni da STEC, di cui 3 facenti capo ad un unico focolaio d'infezione di origine alimentare (inclusa acqua) (EFSA 2018). Come negli anni precedenti, anche nel 2017 il sierogruppo STEC più frequentemente isolato nei casi confermati è risultato essere l'O157 (31,9%). Tuttavia, si sta verificando un incremento delle infezioni da non-O157 (EFSA Report 2018).

Distribuzione dei 20 sierogruppi maggiormente isolati dai casi confermati di infezione da STEC/VTEC nell'uomo.

The Surveillance Atlas Infectious Diseases è uno strumento interattivoche fornisce dati aggiornati sulle zoonosi e ne consente la manipolazione per la creazione di grafici e tabelle.

 
Sebbene infatti gli STEC abbiano un'origine zoonotica, rappresentando i ruminanti il maggiore reservoir per questi microrganismi, la maggior parte delle infezioni umane è di origine alimentare. Nel 2017, gli STEC sono stati isolati da 48 focolai di origine alimentare, che hanno coinvolto 206 persone. La più alta proporzione di alimenti positivi a E.coli STEC è relativa a campioni di carne, seguiti dai prodotti lattiero-caseari e dal latte crudo. I sierogruppi maggiormente isolati da campioni alimentari sono rappresentati da O157, seguito da O146, O103 e O26. La metodica più comunemente utilizzata per l'analisi degli alimenti è rappresentata dalla ISO TS 13136:2012 (https://www.iso.org/standard/53328.html) (97,4% dei campioni testati), basata sull'identificazione dei principali geni di virulenza (stx1, stx2 ed eae) e dei geni associati ai sierogruppi O157, O111, O26, O103 e O145, mediante Real time PCR. In caso di positività ad uno o entrambi i geni stx, è previsto l'isolamento del microrganismo.