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IZS UM 09/22 RC

SALVAGUARDIA DEGLI ALLEVAMENTI OVI-CAPRINI IN ITALIA: UN NUOVO APPROCCIO DI CONTRASTO A VISNA-MAEDI/CAEV

Responsabile scientifico: Cecilia Righi

Area tematica: Sanità Animale

Parole chiave: Staphilococcus aureus, MRSA, antibiotico resistenza

Razionale del progetto

L’allevamento ovi-caprino in Italia rappresenta una realtà zootecnica importante costituita da un numero di allevamenti leggermente superiore a quelli bovini e con un numero di capi nettamente superiore (>7 milioni di capi), rispetto a circa i 5 milioni di bovini. Una delle principali patologie dell’allevamento ovi-caprino è VISNA-MAEDI/CAEV per l’impatto di salute animale, economico e gestionale in assenza di rimedi e vaccini. L’infezione, causata da Small Ruminant Lentiviruses (SRLV), è ampiamente diffusa in Italia sebbene non vi siano dati di prevalenza sia nazionali che regionali o provinciali. Gli SRLV presentano un’eccezionale variabilità genetica, sono ad oggi riconosciuti 5 genotipi (A-E) e numerosi subgenotipi [1,2], classificati in base al sequenziamento di geni differenti indicando un sistema di classificazione su basi non univoche [3]. In Italia attualmente circolano 3 genotipi (A, B e E) e 14 sub-genotipi, di cui 2 recentemente identificati grazie all’attività di caratterizzazione molecolare mediante sequenziamento eseguita dal Centro di Referenza Nazionale dei retrovirus dei Ruminanti (CEREL) [4]. Tale variabilità, accompagnata dai seguenti aspetti della malattia: durata e lenta progressione dell’infezione, lenta sieroconversione dei capi infetti, fluttuazione dei titoli anticorpali post infezione, differenze individuali e di specie nella risposta all’infezione, rende la diagnosi di laboratorio degli animali infetti complessa e talvolta inconclusiva. La diagnosi si configura come una attività complessa sia dal punto di vista tecnico che interpretativo risultando perciò poco applicata e diffusa, e un punto debole delle attività di supporto a veterinari e allevatori che riscontrano la patologia in campo. In particolare, l’identificazione del virus ad oggi si basa nella maggior parte dei casi su diagnosi molecolare mediante end-point PCR, indaginosa per un’applicazione diagnostica routinaria rispetto alle più recenti tecniche in Real Time PCR, ancora poco sviluppate e applicate [5]. La diagnosi sierologica, facilitata dalla disponibilità di diversi kit ELISA commerciali, rimane complessa in quanto le performance diagnostiche dei kit sono testate in assenza di gold standard (GS) e di materiali di riferimento [5,6]. Per la diagnosi sierologica, il metodo Composite Reference Standard (CRS) [7], per identificare un algoritmo diagnostico sierologico adeguato a SRLV nel classificare correttamente i capi infetti, ha mostrato in alcuni Paesi la sua potenziale applicabilità. Variabilità genetica e scarsità di sequenze genomiche complete disponibili (solo 70 a livello globale) costituiscono un limite per lo sviluppo di test diagnostici molecolari e sierologici adeguati, impattando sulle capacità di comprensione delle caratteristiche e andamento dell’infezione in campo e rendendo VISNA-MAEDI/CAEV una patologia negletta, nonostante la consistenza dell’allevamento ovi-caprino in Italia.

Gli obiettivi a breve termine che il progetto si prefigge sono i seguenti:

  1. Generare dati genetici per mappare la variabilità degli SRLV con sequenziamento parziale e totale;
  2. identificare potenziali classificatori univoci per la genotipizzazione;
  3. sviluppare/adattare protocolli molecolari per l’identificazione di SRLV circolanti in Italia;
  4. paragonare i kit sierologici con approccio CRS.

Gli obiettivi a lungo termine che il progetto si prefigge sono i seguenti:

  1. Mappare in maniera costante la circolazione di SRLV in Italia grazie a dati, strumenti e strategie sviluppate nel presente progetto;
  2. Arricchire le banche dati on line (ad es. Genpath e Genbank) con nuove sequenze genomiche complete.