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IZS UM 08/22 RC

PERSISTENZA DI STAPHYLOCOCCUS AUREUS ANTIBIOTICO-RESISTENTI E POTENZIALMENTE TOSSIGENI NELLA FILIERA OVI-CAPRINA DEL TERRITORIO UMBRO-MARCHIGIANO: APPROCCIO INTEGRATO IN UN’OTTICA “ONE HEALTH”

Responsabile scientifico: Annalisa Petruzzelli

Area tematica: Sicurezza Alimentare

Parole chiave: Staphilococcus aureus, MRSA, antibiotico resistenza

Razionale del progetto

Staphylococcus aureus è un comune commensale di cute e mucose di uomo e animali in grado di causare infezioni opportunistiche ma anche patologie severe e potenzialmente fatali [1-3]. La sua capacità di produrre enterotossine termostabili negli alimenti lo rende una delle principali cause di malattie a trasmissione alimentare. S. aureus mostra un’elevata resistenza nei confronti di molti antibiotici [4,5]; ciò deriva dall’impiego spesso indiscriminato di alcune molecole in campo veterinario e umano e dall’acquisizione di elementi genetici mobili contenenti geni di resistenza [4]. Tale patogeno è considerato dal WHO una delle più importanti minacce di multiresistenza a livello globale [6]. Particolare preoccupazione per la salute pubblica destano i ceppi di S.aureus resistenti ai β-lattamici (MRSA) ampiamente utilizzati nella terapia di infezioni umane e animali. È degna di nota l’identificazione di ceppi MRSA trasmessi dall’uomo agli animali e viceversa [4,7]. La filiera lattiero-casearia è tra le più coinvolte dalla contaminazione da S. aureus a causa di mastiti in allevamento e dell’applicazione spesso non adeguata delle buone prassi igieniche da parte degli operatori. La presenza di animali infetti e operatori portatori del germe a livello mucosale e/o cutaneo [8], può provocare la diffusione del patogeno dall’allevamento fino agli stabilimenti di trasformazione. Infine, la capacità di S. aureus di formare biofilm facilita la persistenza del patogeno sulle superfici degli impianti di produzione e complica la terapia delle mastiti [9-12]. Il settore lattiero-caseario, in particolare quello ovi-caprino dell’Italia centrale, include piccole-medie realtà con processi poco standardizzati e spesso associati alla produzione di formaggi a latte crudo.  Obiettivi a breve termine del progetto saranno: i) sviluppare ed adottare un protocollo biomolecolare per la ricerca dei geni mecA e mupA in ceppi di S.aureus isolati dai campioni oggetto di studio; ii) ottenere dati sulla diffusione di MRSA e/o S. aureus tossigeni e/o portatori di geni associati alla produzione di biofilm nell’ambito della filiera ovi-caprina umbro-marchigiana; iii) elaborare una metodica in vitro per valutare la capacità di S. aureus di formare biofilm; iv) caratterizzare gli isolati rinvenuti nel territorio umbro-marchigiano; v) consolidare il flusso informativo tra i laboratori del Servizio Sanitario Nazionale; vi) incrementare le informazioni depositate presso le banche genomiche nazionali e internazionali.

Obiettivi a lungo termine saranno: i) accrescere la capacità diagnostica dei Laboratori Controllo Alimenti dell’IZSUM nella caratterizzazione dei ceppi di S. aureus; ii) approfondire le conoscenze sull’origine e la persistenza di S.aureus e MRSA nelle aziende lattiero-casearie umbro-marchigiane; iii) valutare l’impatto di questa filiera sulla diffusione di cluster rilevanti in termini di antimicrobico resistenza e potenziale tossigeno; iv) fornire supporto all’OSA e ai SSN per il miglioramento e il controllo del patogeno nella filiera.