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IZS UM 02/22 RC

TETRODOTOSSINE (TTXS) NEI MOLLUSCHI: INDAGINE NEI GASTEROPODI MARINI DELL’ADRIATICO E STUDIO SULL’ORIGINE E IL TRASFERIMENTO TROFICO IN UN’AREA CONTAMINATA

Responsabile scientifico: Francesca Barchiesi

Area tematica: Sicurezza Alimentare

Parole chiave: Tetrodotossine, Gasteropodi, Sicurezza alimentare

Razionale del progetto

Le biotossine marine sono considerate dagli esperti tra i principali rischi emergenti per la salute pubblica, a causa delle alterazioni che interessano l’ambiente marino legate ai ben noti cambiamenti climatici in atto (1). In particolare le tetrodotossine (TTXs), che prendono il nome dalla famiglia dei pesci Tetraodontidae, destano crescente preoccupazione in quanto ritenute le più letali tossine presenti in ambiente marino (2). Le TTXs, sono state rilevate in vari gruppi di animali tassonomicamente diversi sia terrestri che acquatici: si ritiene siano prodotte da batteri, principalmente appartenenti al genere Vibrio e che si accumulino lungo la catena trofica (2,3). La tetradotossina è una delle sostanze naturali più tossiche conosciute con una dose letale media di 1-2 mg per un uomo di 50 kg di peso corporeo (4). La neurotossina si lega selettivamente e blocca i canali del sodio voltaggio-dipendenti, inibendo quindi la propagazione dei potenziali d'azione nelle cellule muscolari e nervose, spesso con effetti fatali a dosi estremamente basse. Storicamente, l'incidenza maggiore di intossicazioni da TTXs si è verificata in Giappone, ma la tossina è stata segnalata di recente in ambienti temperati tra cui l’Europa, in particolare nei molluschi marini. Nel 2017 l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha emesso un parere in cui stabilisce un valore soglia cautelativo nei molluschi pari a 44 µg di TTX equivalenti/kg e richiede a tutti gli Stati Membri, di fornire dati utili ad una più corretta valutazione del rischio (5). I gasteropodi sono la seconda fonte più frequente di avvelenamento da TTXs, dopo il pesce palla (6). Nel 2003, in Spagna, una lumaca di mare contaminata (Charonia lampas), ha causato un grave caso di intossicazione (7). In Portogallo e Marocco sono state riportate TTXs a livelli anche considerevoli, in Steromphala umbilicalis, Phorcus lineatus e Onchidella celtica (8). In Italia le TTXs sono state ritrovate nei molluschi bivalvi (Mytilus galloprovincialis) in Sicilia (9), Friuli Venezia Giulia (10) e Marche (11), mentre non ci sono studi su molluschi gasteropodi. Ad oggi non esiste un limite massimo per le TTXs, pertanto non sono incluse nei piani di sorveglianza per la molluschicoltura. Nonostante esse siano misurate in aree costiere della penisola italiana, non si hanno ancora informazioni sulle concentrazioni che possono raggiungere nei gasteropodi. La proposta risulta pertinente a studi di approfondimento dell’impatto sul profilo di rischio degli alimenti dovuto a contaminanti multipli e/o a contaminanti emergenti (anche in seguito ai cambiamenti climatici), poiché contribuisce a conoscere la distribuzione delle TTXs nei molluschi marini consentendo una più adeguata valutazione del rischio ed un eventuale sviluppo di protocolli di monitoraggio. Inoltre l’origine ed il meccanismo di contaminazione dei molluschi verranno approfonditi grazie ad uno studio sul campo in un’area soggetta a periodica contaminazione da TTXs (11): la Riviera del Conero, nella Regione Marche. Uno studio mirato in tale area, che includa le diverse componenti biotiche ed abiotiche (batteri, plancton, sedimenti, molluschi) ed i fattori ambientali (pH, T, profondità dell’acqua, ossigeno disciolto), fornirà indicazioni più accurate su aspetti ancora poco chiari riguardo alle TTXs nei molluschi.

Obiettivi del progetto sono:

  • valutare la presenza e i livelli di accumulo di TTXs nei gasteropodi in Adriatico;
  • valutare la presenza di andamenti spazio temporali delle TTXs nei molluschi;
  • ottenere informazioni sull’origine delle TTXs e la loro circolazione nelle componenti biotiche ed abiotiche di un ecosistema soggetto a contaminazioni.