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IZS UM 02/20 RC

STUDIO DEI POLIMORFISMI DEL GENE CD163 PER IL CONTROLLO DELL’INFEZIONE DA PRRSV IN ALLEVAMENTI SUINI

Responsabile Scientifico: Massimo Biagetti

Area tematica: Benessere animale

Parole chiave: PRRSV; CD163; analisi dei polimorfismi

Razionale del progetto

La sindrome respiratoria e riproduttiva suina causata dal virus (PRRSV) a RNA a singolo filamento, appartenente al genere Arterivirus dell’ordine Nidovirales, costituisce la patologia con il maggior impatto economico nell’industria suinicola con gravi perdite in termini di aborti, mummificazione dei feti, mancati accrescimenti ponderali, aumento generale della mortalità e impiego massivo di farmaci. La malattia, caratterizzata da insuccesso riproduttivo nelle scrofe in fase tardiva di gestazione e da patologia respiratoria in suini di tutte le età è stata inserita dalla World Animal Health Organization (OIE) nella lista unica delle patologie infettive soggette a provvedimenti territoriali, appunto con la denominazione ufficiale di PRRS (Porcine Respiratory and Reproductive Syndrome). PRRSV esiste in due genotipi (US, tipo 2 e EU, tipo 1), ognuno dei quali comprende migliaia di ceppi eterogenici dal punto di vista genetico e antigenico; il virus replica nelle cellule della linea monocitica/macrofagica, in particolare nei macrofagi alveolari (PAM) e intravascolari (PIM) polmonari e nei macrofagi dei tessuti linfoidi di conseguenza i titoli più alti di PRRS e le principali lesioni si ritrovano in questi tessuti.

L’elevata variabilità genetica e antigenica del virus, la sua rapida diffusione e la capacità di determinare in alcuni soggetti infezione prolungata con conseguente escrezione di virus per tempi lunghi sono alcuni dei punti critici nella gestione della malattia in allevamento. I vaccini vivi attenuati sono commercialmente disponibili ed efficaci nel proteggere dall’infezione con ceppi virali altamente omologhi, ma fornisce una protezione incompleta verso virus eterologhi, quindi geneticamente differenti. Per tutti questi motivi, si stanno attualmente cercando nuove strategie di controllo dell’infezione e, tra queste, notevole interesse ha suscitato la possibilità di selezionare soggetti caratterizzati da bassa suscettibilità genetica alla malattia. Uno dei più promettenti marcatori molecolare per la minore suscettibilità alla PRRS è il CD163, ovvero uno dei recettori dell’immunità innata (PAMP, pathogen-derived molecula patterns) conosciuto anche come “scavenger receptor cysteine-rich domain”(SRCR5), espresso nei monociti e nelle sottopopolazioni dei macrofagi tissutali maturi. Esso è stato identificato come essenziale sia nella formazione del complesso aptaglobina (p55)-emoglobina nel sangue e soprattutto come recettore di fusione per PRRSV indipendentemente dal genotipo implicato (US o EU).

L’obiettivo strategico di questa ricerca è quello di caratterizzare geneticamente gli animali in grado di resistere all’infezione da PRRSV: nello specifico il progetto si prefigge di condurre una valutazione su popolazioni suine del territorio umbro-marchigiano, tramite sequenziamento, sia degli SNPs (single nucleotide polymorphisms) precedentemente individuati sia di eventuali polimorfismi de novo a livello di loci genici di CD163, associando il profilo genetico riscontrato al quadro fenotipico (ricerca anticorpi/sieroconversione, viremia, perdita di peso, altri parametri vitali…). Lo scopo finale del progetto è quello di individuare marker genici di resistenza, per categorizzare e distinguere soggetti suscettibili dai portatori di caratteri resilienti/resistenti. Le informazioni ottenute potranno essere impiegate dagli allevatori in futuri piani di selezione genetica delle razze suine (MAS, Marker Assisted Selection), come importante strategia per ottenere linee genetiche di animali resistenti alla PRRS.