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IZS UM 01/21 RC

“UTILIZZO DEI SOTTOPRODOTTI DELL’INDUSTRIA ELAIOTECNICA NELL’ALIMENTAZIONE DEI PESCI DI ALLEVAMENTO - DIETARY SUPPLEMENTATION WITH OLIVE MILL WASTE IN FARMED FISH (ETHOS)”

Responsabile scientifico: Francesco Agnetti

Area tematica: Sanità animale

Parole chiave: industria elaiotecnica, alimentazione, pesci allevati.

Razionale del progetto

L’estrazione meccanica di olio d’oliva avviene con metodi da cui derivano sottoprodotti sia liquidi sia solidi (acque di vegetazione e sansa, fonti di polifenoli, caratterizzati dalle molteplici proprietà (antimicrobica, immunostimolante, antinfiammatoria, antitumorale ed antiossidante) e candidati ideali per un impiego in zootecnia. Gli scarti elaiotecnici impiegati come additivi in mangimi per animali da consumo hanno dimostrato incremento delle produzioni e del benessere animale, miglioramento della risposta allo stress ossidativo, riduzione della proliferazione di patogeni e conseguente possibilità di riduzione dell’uso di antibiotici. Le loro proprietà antiossidanti agiscono anche sulla conservabilità dei mangimi e dei prodotti di o. a. In acquacoltura, l’uso di antibiotici fa sì che il rischio di insorgenza di antibiotico resistenze cresca rapidamente, riducendo l’efficacia dei farmaci, compromettendo il sistema immunitario dei pesci e selezionando ceppi più virulenti. Pertanto, una revisione della gestione degli impianti di acquacoltura anche attraverso l’uso di risorse alternative miglioranti la qualità dei mangimi e limitanti l’uso di antimicrobici è un obiettivo in linea con le indicazioni dell’UE. Scopo del presente progetto è quindi: 1) verificare il possibile uso di sottoprodotti elaiotecnici nella dieta di orate (Sparus aurata) allevate; 2) valutare gli effetti su benessere animale e risposta immunitaria; 3) valutare la possibilità di integrare la dieta con estratti polifenolici da acque di vegetazione e gli effetti sulle performance produttive, sull’immunità, sul benessere dei pesci; 4) monitorare i pesci per le principali patologie infettive, attraverso esami microbiologici e molecolari; 5) stimare la presenza di polifenoli in mangimi e nella carne di pesci sottoposti a regime alimentare controllato e gli effetti degli stessi sullo status ossidativo. Tale proposta è strategica per la possibilità di riduzione di farmaci in acquacoltura.