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IZS UM 05/19 RC

ONE MEDICINE IN ACTION: COMPARATIVE HISTOPATHOLOGY, SUBTYPE CLASSIFICATION AND PROGNOSIS OF CANINE MAMMARY TUMORS (WHO - ICDO)

Responsabile Scientifico: Elisabetta Manuali

Area tematica: Sanità animale

Parola chiave: cagna, oncologia, mammella

Razionale del progetto

Con l’aumento delle aspettative di vita l’incidenza della neoplasia mammaria risulta in continua crescita sia nella donna che negli animali d’affezione. La cagna è a tutti gli effetti considerata un ottimo modello di studio ai fini comparativi nei confronti del tumore mammario della donna in quanto sviluppa spontaneamente tale tipologia di tumore e mostra caratteristiche epidemiologiche, cliniche e prognostiche simili a quelle riscontrate nella donna portatrice di cancro al seno. Studi epidemiologici riportano un’incidenza di circa 200 casi/100.000 cani all'anno ed oltre il 50% dei tumori nei cani di sesso femminile sono maligni, con capacità di recidivare o metastatizzare entro 1-2 anni dalla diagnosi di tumore in percentuale variabile dal 50 al 75%. I dati relativi all’eziopatogenesi e al comportamento biologico di questa tipologia tumorale sono ancora incompleti e controversi. Tale forma neoplastica è infatti caratterizzata da un’elevata eterogeneità morfologica, fenotipica e molecolare. La diagnosi e la prognosi sono basate sulla valutazione di diversi fattori seguendo i criteri internazionali della World Health Organization (WHO). L’utilizzo di markers tissutali nella diagnostica oncologica mammaria canina non è ancora una pratica comune, a differenza di quanto applicato in medicina umana. Negli ultimi decenni sono state identificate analogie cliniche e molecolari tra i tumori mammari della donna e i tumori mammari canini. Le somiglianze cliniche comprendono l'incidenza spontanea del tumore, l'età di insorgenza, lo stato ormonale e il decorso della malattia. Altri fattori prognostici negativi sono correlati alla dimensione del tumore, lo stadio clinico (TNM) e l'invasione linfonodale, così come alcune caratteristiche molecolari tra cui l’espressione di marcatori tissutali (recettori per gli estrogeni, progesterone, indice di proliferazione cellulare, HER-2). Gli strumenti diagnostici disponibili in veterinaria devono quindi essere considerati “in progress”, suggerendo la necessità di promuovere lo sviluppo di approcci innovativi a supporto di quelli tradizionali, che possano aiutare a comprendere il comportamento tumorale in questa specie animale considerata un modello ideale per lo studio del tumore mammario nella donna. Questo progetto avrà anche la finalità di creare un circuito diagnostico integrato coinvolgendo la medicina umana e veterinaria nel concetto di One Health, arricchendo le esperienze diagnostiche per la revisione dei casi oncologici ai fini comparativi. Lo sviluppo di una collaborazione tra istopatologi specializzati nel settore, avrà la finalità di seguire l’esempio della medicina umana attraverso approfondimenti diagnostici che possano contribuire ad una classificazione il più possibile standardizzata. Nell’intento di riuscirne a studiare i meccanismi molecolari, verranno allestite colture cellulari post-espianto tumorale.