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IZS UM 02/19 RC

VALUTAZIONE E STUDIO DEI SISTEMI DI ESPRESSIONE ETEROLOGHI PER LA PRODUZIONE DI UN VACCINO RICOMBINANTE SPECIFICO PER EBHS

Responsabile Scientifico: Antonio De Giuseppe

Area tematica: Sanità animale

Parole chiave: Virus della lepre bruna europea, sistemi di espressione eterologhi, Vp60

Razionale del progetto

La Sindrome della Lepre Bruna Europea (EBHS) appartiene al complesso delle malattie emorragiche virali dei lagomorfi. E’ una malattia altamente contagiosa e diffusiva, ad andamento generalmente acuto e con elevata mortalità. L’agente eziologico è un virus a RNA/+ monocatenario, appartenente alla famiglia Caliciviridae, genere Lagovirus. In corso di focolaio, morbilità e mortalità sono piuttosto elevate, potendo raggiungere rispettivamente tassi del 90-100% e del 30-50%, indipendentemente dal fatto che si tratti di animali selvatici o allevati. L’EBHS è quindi in grado di causare perdite economiche ingenti negli allevamenti, considerato il valore economico di questi animali. Trattandosi di una malattia virale, non esiste per l’EBHS alcuna terapia efficace, perciò gli interventi volti a tutelare allevatori ed animali devono essere di tipo preventivo. Un valido contributo per il controllo della malattia viene fornito dalla vaccinazione. La profilassi vaccinale prevede la somministrazione di un vaccino inattivato a base di antigene virale. L’efficacia è ampiamente dimostrata e si traduce in una drastica riduzione dei tassi di mortalità e nella diminuzione della circolazione virale. Inoltre la possibilità di effettuare i ripopolamenti mediante l’immissione in natura di lepri vaccinate, garantisce una rarefazione del numero di focolai di EBHS sul territorio. Comunque, vista l’impossibilità di poter coltivare il virus in vitro ed essendo il virus presente ad alto titolo solo nel fegato degli animali deceduti per EBHS, la disponibilità del vaccino, prodotto come stabulogeno è vincolata esclusivamente alla quantità di fegati infetti conferiti presso i laboratori degli II.ZZ.SS. Questo si traduce per gli allevatori non solo in una difficoltà di approvvigionamento del vaccino, ma anche nella possibilità di poterlo utilizzare solo dopo un focolaio di malattia nel proprio allevamento, in aperto contrasto con i principi base di una corretta profilassi.

Recentemente presso i nostri laboratori è stato sperimentato un vaccino per l’EBHS. L’impiego della proteina capsidica virale VP60 ricombinante come presidio immunizzante ha evidenziato ottimi risultati sul piano della protezione degli animali vaccinati. Il brillante successo in termini di protezione è, indubbiamente, attribuibile a due aspetti fondamentali. Il primo è legato al fatto che la proteina è stata munita di un tag di polistidina (tag His6) che garantisce una sua semplice purificazione. Il secondo, invece, è attribuibile alla capacita della VP60-His6 di autoassemblare e formare le Virus Like Particles (VLP). Il duplice vantaggio di utilizzare le VLP come presidi immunizzanti risiede sia nella loro capacità di indurre una risposta immunologica analoga a quella del virus in toto sia nella perdita delle capacità replicative quando inoculate nella specie animale recettiva. In conclusione, i risultati ad oggi ottenuti indicano chiaramente che tale presidio immunizzante può rappresentare una valida alternativa al vaccino stabulogeno. Ad oggi, però, un ultimo tassello mancante è rappresentato dagli alti costi di produzione del vaccino ricombinante quando prodotto sul sistema baculovirus. Quindi, appare estremamente importante e fondamentale porsi come obiettivo la standardizzazione di un iter produttivo/purificativo del vaccino che garantisca un abbattimento del rapporto costo/produzione al fine, appunto, di rendere concorrenziale il prodotto finito.