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IZS UM 007/18 RC

STUDIO DEL FENOMENO DI ANTIBIOTICORESISTENZA DI STREPTOCOCCHI E STAFILOCOCCHI DI ORIGINE ANIMALE E UMANA A CARATTERE ZOONOSICO

Responsabile Scientifico: Marta Paniccià

Area tematica: Epidemiologia: Studi epidemiologici e sistemi di sorveglianza relativi all’antibiotico-resistenza.

Parole chiave: Antibiotico resistenza, streptococcus suis, stafilococcus intermedius

Razionale del progetto

La resistenza agli antimicrobici è il fenomeno per il quale un microrganismo risulta resistente all'attività di un farmaco antimicrobico, originariamente efficace per il trattamento di infezioni da esso causate. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’Anti Microbico Resistenza (AMR) rappresenta, oggi, una delle maggiori minacce per la salute pubblica a causa dell’impatto epidemiologico ed economico del fenomeno. Studi recenti dimostrano che l’AMR è responsabile ogni anno di più di 700.000 morti a livello mondiale e si stima che tale bilancio aumenterà fino ad avere entro il 2050 più di 10.000.000 di morti all’anno.

Il mondo animale ha un ruolo importante nell’emergenza e diffusione del fenomeno, infatti uomo e animali condividono gli stessi agenti patogeni: il 60% delle infezioni animali sono trasmissibili all’uomo e nel settore veterinario viene consumato oltre il 50% degli antibiotici utilizzati globalmente.

In questo scenario è emersa la consapevolezza che il controllo del fenomeno dell’AMR non possa prescindere da un approccio globale e integrato che permetta un coordinamento degli interventi in campo medico, veterinario e ambientale.

Nel 2015 è stato elaborato il primo report congiunto da EFSA/ECDC/EMA “First joint report on the integrated analysis of the consumption of antimicrobial agents and occurrence of antimicrobial resistance in bacteria from humans and food-producing animals” che, attraverso un’analisi integrata, ha esplorato l’associazione fra il consumo di antibiotici nell’uomo e negli animali e la corrispondente resistenza nei batteri.

Streptococcus suis è uno dei più importanti patogeni nell’industria suinicola ed è un agente zoonotico emergente responsabile di setticemia e meningiti.

Prima del 2000, il sierotipo 2 era il sierotipo più diffuso in Europa. Dati recenti hanno evidenziato un aumento nella diffusione del sierotipo 9 in Spagna e in Olanda facendo supporre una inversione di tendenza e la necessità di aggiornare le conoscenze sulla diffusione dei principali capsulo tipi nel nostro paese. La patogenicità e la caratterizzazione dei ceppi di Streptococcus suis circolanti è legata alla identificazione del sierotipo capsulare e dei geni che codificano per i fattori di virulenza MRP, SLY ed EPF. Durante l’ultima decade il numero di casi umani è aumentato coinvolgendo soprattutto i soggetti che sono a contatto con suini e prodotti di origine suina; dal 2006 il numero di casi umani è in aumento. Nel 2015 è stato segnalato il primo caso di malattia nell’uomo riconducibile al sierotipo 9 in Thailandia. Considerate le caratteristiche zoonotiche e la diffusione mondiale di Streptococcus suis, rivestono particolare importanza gli studi di correlazione epidemiologica ai fini della sorveglianza.

Gli stafilococchi si riscontrano frequentemente quali componenti della flora batterica di uomo e animali. Diverse specie, tra i coagulasi positivi (CoPS), quali S. aureus e S. pseudointemedius, solitamente saprofite possono diventare patogene opportuniste ed essere responsabili di infezioni e gravi patologie sia negli animali sia nell’uomo. Se il ruolo di potenziale agente zoonotico è da tempo riconosciuto per Staphylococcus aureus, non è ancora completamente chiaro il ruolo di altre specie di stafilococchi. Studi recenti hanno messo in evidenza la possibilità di trasmissione di S. pseudintermedius meticillino-resistenti (MRSP) dagli animali all’uomo grazie alla condivisione degli stessi ambienti. I ceppi antibiotico-resistenti (AMR) e in particolare i multiresistenti (MR-MRSA, MR-MRSP) rivestono una notevole importanza negli animali da reddito ma anche nei pet (in particolare cane e gatto) e grazie alle loro caratteristiche di resistenza riescono a colonizzare e persistere in uomo, animali e ambiente e la loro eradicazione risulta assai difficile. Una linea strategica per contrastare la diffusione dei germi antibiotico-resistenti è quella di promuovere lo sviluppo e l’utilizzo di vaccini per ridurre l’impiego di antimicrobici. Infatti i I vaccini possono contribuire in diversi modi al contenimento di questo preoccupante fenomeno. Innanzitutto, possono prevenire infezioni batteriche, in secondo luogo, possono ridurre la incidenza di malattie di origine virale che possono portare alla irruzione di infezioni batteriche secondarie, anch’esse poi inevitabilmente da trattare con antimicrobici. Infine, nuovi presidi vaccinali potrebbero controllare la diffusione di infezioni batteriche sostenute da batteri divenuti oramai resistenti agli antimicrobici.