IZS UM 001/18 RC
STUDIO DI SALMONELLA INFANTIS FENOTIPO ESBL E SVILUPPO DI UN PRESIDIO IMMUNIZZANTE
Responsabile Scientifico: Gianni Perugini
Area tematica: Sanità Animale
Parole chiave: Salmonella Infantis, ESBL (extended spectrum beta-lactamase), presidio immunizzante
Razionale del progetto
L’antibiotico resistenza è la diffusione di fattori di resistenza batterica agli antibiotici ed è innescata dalla pressione selettiva esercitata sulle popolazioni microbiche a causa dell'uso e talvolta dell’abuso di tali farmaci. Al giorno d’oggi tale problematica risulta essere una vera e propria emergenza in sanità pubblica a livello mondiale, non soltanto per le importanti implicazioni cliniche (aumento della morbilità, letalità, durata della malattia, possibilità di sviluppo di complicanze, possibilità di epidemie), ma anche per la ricaduta economica delle infezioni da batteri antibiotico-resistenti, dovuta al costo aggiuntivo richiesto per l’impiego di farmaci e di procedure più onerose, per l’allungamento delle degenze in ospedale e per eventuali invalidità. Negli ultimi anni grande preoccupazione ha destato l’emergere di un gruppo particolare di batteri definiti, in base alla loro resistenza agli antibiotici, ESBL (Extended-Spectrum Beta-Lactamases).
Con l’acronimo ESBL si designa un meccanismo di resistenza agli antibiotici sviluppato soprattutto dai batteri intestinali. I ceppi batterici ESBL sono produttori di beta lattamasi a spettro esteso, enzimi in grado di idrolizzare sia le cefalosporine di terza e quarta generazione che le penicilline (β-lattamici) in seguito a mutazioni nei geni di origine delle beta lattamasi (TEM, SHV, OXA) che conferiscono uno spettro di resistenza più ampio.
I geni di resistenza che codificano per questi enzimi sono situati su di un elemento mobile, definito megaplasmide pESI-like che molto spesso trasporta anche geni di resistenza per altre classi di antibiotici come ad esempio gli aminoglicosidi, il trimethoprim, i sulfonamidi, la tetraciclina e il cloramfenicolo.
In quest’ ottica si inserisce la problematica relativa a Salmonella Infantis, la quale, a livello europeo nel 2016, ha rappresentato il primo sierotipo isolato da campioni di origine avicola (Gallus gallus), come riportato nel Report europeo sulle zoonosi.
Nell’uomo, S. Infantis è stato confermato come il quarto sierotipo isolato da casi di salmonellosi. E’ perciò elevata l’attenzione rispetto a questo sierotipo, in considerazione soprattutto del suo elevato livello di antibioticoresistenza rispetto a molecole considerate di importanza critica per la salute pubblica. I ceppi che vengono isolati a partire da questa matrice mostrano resistenza alle cefalosporine di terza generazione e livelli di resistenza molto elevati alla ciprofloxacina. Si tratta di un patogeno che risulta difficile da eliminare con le routinarie procedure di pulizia e disinfezione. Questo perché il megaplasmide che ha acquisito, oltre ai geni che conferiscono resistenza agli antibiotici, contiene anche geni che consentono un’aumentata capacità di colonizzazione, un’aumentata virulenza (fimbrie, yersiniabactina) ed infine aumentate resistenza e persistenza nell’ambiente (qacE1, mer).
Non conoscendo la via di introduzione di S. Infantis nella filiera avicola ed in virtù della sua elevata resistenza agli antimicrobici e ai disinfettanti, risulta fondamentale acquisire nuove conoscenze relative al patogeno, al fine di contrastarlo nel migliore dei modi.
Sarà dunque utile individuare la via di ingresso del patogeno, testare gli agenti disinfettanti con la maggiore efficacia, implementare i livelli di biosicurezza e mettere a punto un presidio immunizzante.