Contributo alla conservazione della Caretta caretta: un caso di spirorchidiasi
Il Direttore Generale, Dott. Vincenzo Caputo, ha il piacere di comunicare che il laboratorio di Diagnostica di Pesaro nella persona della Dott.ssa Ilaria Pascucci Dirigente veterinario e referente dell’Istituto Zooprofilattico dell’Umbria e delle Marche in merito alle malattie dei mammiferi marini e delle tartarughe marine dell’Istituto, nell’ambito delle attività di sorveglianza sanitaria passiva delle tartarughe marine, in particolare della specie Caretta caretta, ha eseguito esami necroscopici su dodici esemplari di Caretta caretta, rinvenuti lungo la costa marchigiana o pervenuti a morte presso il Centro di Recupero di Riccione dopo il soccorso da parte di Fondazione Cetacea.
Le indagini sono state svolte in collaborazione con l’Università di Camerino e sono state suddivise tra i laboratori dell’Istituto e quelli universitari, coprendo gli aspetti microbiologici, parassitologici, istologici, ecotossicologici e alimentari.
Particolarmente significativo è il caso di grave spirorchidiasi osservata in un giovane esemplare venuto a morte durante il ricovero presso il Centro di Recupero. Questa parassitosi, identificata come la plausibile causa di morte, è causata da trematodi del sangue (Sprirorchidi). Questi parassiti dai cicli biologici estremamente complessi rilasciano enormi quantità di uova nel circolo ematico, provocando gravi embolie, ischemie ed infiammazioni granulomatose. Nella tartaruga in esame tali lesioni sono state riscontrate nella milza e nei vasi mesenterici. L’analisi morfologica delle uova ha indentificato come plausibile responsabile delle lesioni la specie Hapalotrema mistroides.
La necroscopia si conferma fondamentale per diagnosticare questa patologia, poiché consente l’identificazione diretta dei parassiti e delle lesioni associate. L’infestazione da Spirorchidi, sebbene rara, rappresenta una minaccia seria per la salute delle tartarughe marine.
Il caso descritto quindi evidenzia l’importanza di includere patogeni atipici nella sorveglianza sanitaria e il valore della necroscopia per monitorare l’impatto ecologico della spirorchidiasi sulla conservazione della specie Caretta caretta.
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