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 Sorveglianza Zoonosi Iniziativa ZOODIAC
ZOONOTIC DIAGNOSTIC PROTOCOLS' CONDIVISION

STORIA

Il progetto ZOODIAC nasce da una collaborazione ormai decennale tra rappresentanti delle Aziende Ospedaliere, dei Dipartimenti di Prevenzione, dell'INRCA, della Regione Marche, dei laboratori ospedalieri, di alcune Università con l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale Umbria e Marche (IZSUM). Nelle Marche, regione in cui questo progetto ha avuto inizio, il settore della sorveglianza delle zoonosi è stato affrontato in passato con i progetti sottostanti.

Progetto CCM 2010 "Sorveglianza Zoonosi: alleanza prevenzione, ospedale, territorio"

Percorsi integrati tra Dipartimento di Prevenzione, Ospedale e Territorio, per rilevare tempestivamente i potenziali rischi per la salute umana, limitare la diffusione di tali patologie e applicare strategie di prevenzione efficaci.

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Linea progettuale del Piano Nazionale della Prevenzione (PNP) 2010-2012 "Lotta a Chikungunya, West Nile Disease, Dengue e principali zoonosi"

Stesura di protocolli di collaborazione medico-veterinaria per le zoonosi e previsione di sistemi di sorveglianza atti a valutare patologie emergenti/da importazione, con particolare riguardo alle arbovirosi.

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Il laboratorio indicato come elemento fondamentale per garantire l'identificazione rapida della circolazione di agenti zoonotici e del rischio di epidemie. Il potenziamento delle capacità diagnostiche a livello territoriale si è tradotto nella stesura e condivisione di protocolli diagnostici standardizzati.

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Linea di intervento 12.10 del Piano Regionale della Prevenzione 2014-2018 "Sorveglianza delle zoonosi: ruolo del laboratorio come elemento strategico della sorveglianza"

Standardizzazione dei protocolli per la diagnosi di laboratorio delle zoonosi, al fine di produrre informazioni utili per la sorveglianza in campo medico e veterinario, e creazione di un documento di indirizzo per la diagnosi.

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Le attività svolte nel corso degli anni hanno determinato il rafforzamento delle collaborazioni interistituzionali, fino all'istituzione, nel 2017, di un Gruppo di Lavoro Regionale "Sorveglianza delle zoonosi e ruolo del laboratorio ospedaliero" (Decreto del Dirigente della P.F. Prevenzione e Promozione della salute nei luoghi di vita e di lavoro n. 3 del 24/02/2017).

Il Gruppo di Lavoro regionale si è occupato di definire un elenco di zoonosi prioritarie per le quali sono state sviluppate alcune delle attività previste dal Piano Nazionale della Prevenzione 2014-2018

Di seguito uno stralcio di quanto riportato nel PNP 2014-2018 a proposito del “rafforzamento delle attività di prevenzione in sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria per alcuni aspetti di attuazione del Piano Nazionale Integrato dei Controlli”

"Strategia essenziale per la governance del sistema è sviluppare una rete di epidemiosorveglianza nazionale. Per raggiungere tale obiettivo le Regioni e Province autonome sono chiamate a implementare e alimentare le infrastrutture già esistenti, al fine di realizzare un unico sistema integrato di reti di sorveglianza epidemiologica, che consenta di mettere a disposizione le informazioni utili a sostenere adeguatamente le politiche di valutazione e gestione dei rischi per la popolazione animale, dei contaminanti nella filiere alimentari e per le malattie trasmissibili all'uomo. Al fine di soddisfare le esigenze di diagnosi puntuale per i casi sospetti di malattia trasmissibili con gli alimenti e/o zoonosi, è necessario sviluppare, nell'ottica della collaborazione interdisciplinare, protocolli di collaborazione tra ospedali/laboratori di diagnostica/sorveglianza umana e laboratori deputati alla diagnostica/sorveglianza nel settore alimentare e veterinario. Inoltre il completamento dei sistemi anagrafici rappresenta il presupposto fondamentale per la creazione del sistema di epidemiosorveglianza."

Il Gruppo di Lavoro regionale si è occupato di definire un elenco di zoonosi prioritarie per le quali sono state sviluppate alcune delle attività previste dal Piano Nazionale della Prevenzione 2014-2018

 

OBIETTIVO

ZOODIAC nasce dall'idea di sfruttare le potenzialità del WEB per promuovere una larga diffusione di informazioni sicure, dettagliate e aggiornate allo scopo di aumentare le conoscenze e sensibilizzare nei confronti dell'argomento “zoonosi”. L'iniziativa rappresenta un esempio di crowdsourcing, inteso come “sviluppo collettivo di un progetto da parte di una moltitudine di persone”. Il sito web è stato pensato e creato con l'intenzione di riunire tante professionalità, competenze ed esperienze eterogenee attorno allo stesso tavolo, dando forma alla cosiddetta “intelligenza collettiva”, in grado di scambiare dati e informazioni "validati" e promuoverne la diffusione, allargando la rete di collaborazioni a specialisti in grado di fornire spunti e informazioni di pubblica utilità. L'idea di base è quella di fornire un valido strumento per il controllo delle zoonosi, che si basa su due pilastri di fondamentale importanza: l'appropriatezza diagnostica e la produzione di dati affidabili. Garantire una processo diagnostico appropriato consente di fornire una diagnosi accurata e rapida e quindi somministrare una terapia efficace e tempestiva. L'appropriatezza diagnostica permette inoltre di garantire un uso prudente ed appropriato di antimicrobici e di evitare ricadute economiche ingiustificate sulle produzioni. L'affidabilità e l'esattezza dei dati prodotti dipende dalla capacità di formulare una diagnosi corretta, senza la quale diventa impossibile conoscere il reale impatto di una malattia nel territorio e dunque poterla arginare. La stesura dell'elaborato “Zoonosi e malattie da vettori - Documento di indirizzo per la diagnosi di laboratorio nell'uomo” da parte del Gruppo di Lavoro Regionale "Sorveglianza delle zoonosi e ruolo del laboratorio ospedaliero", è nata dall'esigenza di uniformare il processo diagnostico dei laboratori ospedalieri della Regione Marche. Il sito web ZOODIAC nasce principalmente come strumento di divulgazione e come supporto ai medici nella formulazione di un sospetto e nella conferma o esclusione di tale sospetto con adeguati accertamenti di laboratorio. Il Documento può essere utile anche agli operatori dei laboratori, i quali potrebbero trovare le indicazioni per i corretti protocolli diagnostici da seguire per arrivare alla definizione di caso confermato.

ZOODIAC si prefigge di:

  • fornire uno strumento utile al miglioramento della sorveglianza delle zoonosi
  • rappresentare un efficace supporto per una diagnosi corretta, rapida ed accurata, aumentando la sensibilità e la specificità del processo diagnostico
  • favorire un intervento tempestivo, per limitare il rischio di ulteriore diffusione di una zoonosi
  • rappresentare un contenitore di informazioni aggiornate utili alle professioni sanitarie coinvolte nella diagnosi e gestione dei casi di zoonosi
  • promuovere la diffusione di un documento di indirizzo per la diagnosi di zoonosi nell'uomo, che propone i criteri clinici, epidemiologici e laboratoristici, le definizioni di caso probabile, sospetto e confermato e le metodiche di laboratorio più appropriate in termini di sensibilità, specificità, fattibilità
  • sensibilizzare diverse professionalità sanitarie nei confronti dell'argomento
  • rappresentare uno strumento di divulgazione di informazioni attendibili e in continuo aggiornamento
  • fornire strumenti di divulgazione e approfondimento sul tema

 

DOCUMENTO DI INDIRIZZO

 

Il Documento “Zoonosi e malattie da vettore: documento d'indirizzo per la diagnosi di laboratorio nell'uomo” è stato elaborato con l'obiettivo di fornire indicazioni sui criteri clinici, epidemiologici e laboratoristici delle zoonosi considerate, le definizioni di caso probabile, sospetto e confermato e le metodiche di laboratorio che, secondo la bibliografia e le opinioni degli esperti coinvolti nel progetto, rappresentano le più appropriate in termini di sensibilità, specificità, fattibilità.

I protocolli diagnostici contenuti nel Documento si basano sulla Decisione 2012/506/UE che stabilisce la definizione di caso ai fini della dichiarazione delle malattie trasmissibili alla rete di sorveglianza comunitaria istituita ai sensi della decisione n. 2119/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio (attualmente abrogata e sostituita dalla Decisione 1082/2013) e sulla Decisione di Esecuzione (UE) 2018/945 della Commissione relativa alle malattie trasmissibili.

Nel documento vengono forniti i criteri clinici, epidemiologici e laboratoristici, le definizioni di caso probabile, sospetto e confermato e le metodiche di laboratorio che, secondo la bibliografia, le opinioni degli esperti coinvolti nel progetto, e i contributi degli esperti dei Centri di Referenza Nazionali, rappresentano le più appropriate in termini di sensibilità, specificità, fattibilità. Il Documento contiene, per alcuni patogeni, la modulistica necessaria per l'invio di ceppi batterici o altri campioni ai laboratori di seconda istanza per la conferma diagnostica o per la segnalazione dell'isolamento al Dipartimento di Prevenzione o al competente ufficio regionale. Il Documento comprende alcune zoonosi che non sono incluse nelle Decisioni 2012/506/UE e 2018/945/UE (epatite E, leishmaniosi, anisakiasi), ma ritenute importanti per il loro impatto sul territorio. Le informazioni sono state riassunte in schede tecniche, organizzate secondo la struttura seguente.

  1. Diagnosi clinica e definizioni di caso
    Fornisce i criteri clinici ed epidemiologici, le definizioni di caso probabile, sospetto e confermato, utili a indirizzare il medico verso una diagnosi corretta e rapida.
     

  2. Conferma di laboratorio
    Fornisce dettagli riguardo il tipo di campioni, le modalità di prelievo, trasporto e conservazione, il tipo di esame che il laboratorio deve effettuare per confermare un sospetto di zoonosi e i criteri di laboratorio per la diagnosi.
     

  3. Specifiche tecniche
    Informazioni tecniche sulla diagnostica di prima e seconda istanza effettuata ai fini della diagnosi.
     

  4. Scheda di accompagnamento dei ceppi/campioni di origine umana
    Modulistica necessaria per l'invio di ceppi batterici o altri campioni ai laboratori di seconda istanza per la conferma diagnostica o per la segnalazione dell'isolamento al Dipartimento di Prevenzione o al competente ufficio regionale.
     

 

Il Documento d'indirizzo rappresenta uno strumento in continua evoluzione, tale da essere sempre aggiornato e rispondente alle necessità a cui si prefigge di rispondere. Rappresenta inoltre il prodotto di un'attiva collaborazione tra figure professionali specializzate, in grado di offrire il loro contributo, garantendo la “validazione” dello stesso Documento.

L'iniziativa ZOODIAC nasce come strumento di divulgazione di tale Documento e quindi come supporto ai medici nella formulazione di un sospetto e nella conferma o esclusione di tale sospetto con adeguati accertamenti di laboratorio. Il Documento può essere utili anche agli operatori dei laboratori, i quali potrebbero trovare le indicazioni per i corretti protocolli diagnostici da seguire per arrivare alla definizione di caso confermato.

 

Zoonosi e malattie da vettori - Documento di indirizzo per la diagnosi di laboratorio nell'uomo - [ver. 1.1 - 21 Gennaio 2020, PDF 1.253 KB]