IZS UM 07/21 RC
IMPLEMENTAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO PER LA GESTIONE DI CASI APPARENTEMENTE SPORADICI DI SALMONELLOSI MEDIANTE L’IMPIEGO DI TECNICHE MOLECOLARI DI ULTIMA GENERAZIONE
Responsabile scientifico: Maira Napoleoni
Area tematica: Sicurezza Alimentare
Parole chiave: Salmonella, indagine epidemiologica, cluster
Razionale del progetto
Salmonella è il patogeno più comunemente isolato nel contesto di malattie trasmesse da alimenti (MTA), responsabile di casi di infezione sia sporadici che epidemici ed è presente in natura con più di 2000 sierotipi.
Le salmonelle non tifoidee, responsabili di oltre il 50% del totale delle infezioni gastrointestinali, sono una delle cause più frequenti di tossinfezioni alimentari nel mondo industrializzato confermandosi, anche in Italia, la principale causa di malattia alimentare.
A livello nazionale sulla base dei dati raccolti dalla rete di sorveglianza Enter-Net Italia, nel periodo 2016-2020, i tre sierotipi più frequentemente diffusi nell’uomo sono stati Variante monofasica di Salmonella Typhimurium (VMST), S. Enteritidis (SE) e S. Typhimurium (ST).
Nel nostro Paese, la sorveglianza delle malattie infettive, compresa la salmonellosi, è regolamentata dal DM 15/12/1990 che prevede l’obbligo per il medico, sia ospedaliero che di medicina generale o pediatra di libera scelta o medico che svolga attività privata, di segnalare al Servizio di Igiene e Sanità Pubblica (SISP), competente per la sua area, qualunque caso di malattia infettiva e diffusiva reale o sospetta indicando la malattia sospetta o accertata, gli elementi identificativi del paziente, gli accertamenti diagnostici eventualmente effettuati e la data di comparsa della malattia, tramite un modulo di segnalazione, realizzato e messo a disposizione dalle Regioni, secondo criteri di uniformità e semplicità, che garantiscano una corretta e uniforme rilevazione dei dati. Il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica converte la “segnalazione” in “notifica”, effettua le indagini epidemiologiche previste per legge e invia copia della notifica all’ufficio regionale competente che, a sua volta, trasmette i dati al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, al Ministero della Salute e all’Istituto Nazionale di Statistica.
Se la gestione dei focolai tossinfettivi su larga scala è più semplice e immediata grazie al supporto delle informazioni epidemiologiche che permettono una definizione rapida di cluster, la valutazione di eventi apparentemente sporadici e l’identificazione di eventuali fonti o ‘source’ è più difficile da fare soprattutto se non supportata da tecniche analitiche di caratterizzazione degli eventuali isolati caratterizzati da elevato potere discriminante, che permettono una comparazione inequivocabile dei ceppi.
Tutto ciò determina la difficoltà di indagare nel dettaglio questi casi e quindi il rischio di non identificare eventuali fonti di infezione circolanti sul territorio.
Una sorveglianza e successiva investigazione di casi di malattie infettive è fondamentale per il controllo e il contenimento della diffusione delle MTA sul territorio, aspetto questo che si rivela ancora più strategico in quegli episodi in cui le correlazioni epidemiologiche tra casi clinici sembrano apparentemente non sussistere. Concentrarsi solo su episodi tossinfettivi su larga scala, non indagando tali eventi sporadici potrebbe comportare la non individuazione di una fonte di infezione comune che continuerebbe perciò a circolare sul territorio con il rischio di rappresentare un grave pericolo per la salute umana e la causa di successivi focolai epidemici.
Alla luce di quanto appena descritto si evince la necessità del potenziamento di un sistema di gestione integrato tra tutti gli Enti coinvolti nelle attività di diagnosi e sorveglianza delle infezioni da patogeni enterici, nello specifico da Salmonella, con lo scopo di definire un flusso operativo codificato in caso di riscontro di infezioni apparentemente non correlate dal punto di vista epidemiologico.
Sulla base di quanto precedentemente descritto gli obiettivi che questo progetto si prefigge sono:
- Implementazione di un protocollo di indagine epidemiologica integrato tra tutti gli Enti coinvolti (Laboratori di analisi cliniche, Dipartimenti di Prevenzione, Regione, Laboratori di riferimento di primo e secondo livello) per la gestione di casi singoli di salmonellosi, che risultino solo apparentemente non appartenenti a cluster comuni perché più difficili da correlare in quanto non responsabili di episodi tossinfettivi su larga scala.
- Predisposizione di un sistema informatizzato di condivisione delle informazioni, flessibile e fluido, tra gli Enti coinvolti.
- Identificazione e tipizzazione dei ceppi di S. Enteritidis, S. Typhimurium e Variante monofasica di Salmonella Typhimurium isolati da casi clinici mediante Multi-locus Variable-number Tandem-repeat (MLVA) per valutare il livello di omologia degli isolati appartenenti allo stesso sierotipo e successiva caratterizzazione di una selezione di ceppi di particolare interesse epidemiologico per profilo allelico con Whole Genome Sequencing (WGS).
Acquisizione da parte del CRRPE delle competenze per l’analisi bioinformatica delle sequenze genomiche ai fini dell’ampliamento e potenziamento delle routinarie attività di sorveglianza sul territorio regionale.