
Il servizio bibliografico, informativo, editoriale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche, sta sperimentando un particolare strumento comunicativo, utilizzabile per la cosiddetta "Narrative Medicine" cioè la comunicazione di argomenti riguardanti la salute attraverso la narrazione.
L’obiettivo è quello di trasferire conoscenze scientificamente, corrette e verificate, a soggetti non esperti, prevalentemente pazienti, consumatori, operatori del sistema agro alimentare, veicolando conoscenze che normalmente non riescono a raggiungere i destinatari.
Per fare questo vengono elaborati testi informativi, caratterizzati da componenti retoriche e stilistiche tali da far scattare l'interesse e l'immedesimazione del lettore, che si riconosce nei personaggi che animano queste storie, acquisendo così facilmente le informazioni contenute, più di quanto non avverrebbe con i normali articoli divulgativi tipici di journal come Le Scienze o Focus.
Perché storie sia pure ricche di dati e contenuti di natura biochimica o micro biologica sull'alimento, se raccontate in modo "affabulante" (specie utilizzando i nuovissimi strumenti mediatici basati sulle reti di computers), possono avere un impatto percettivo di particolare intensità, utilissimo per la comprensione e la memorizzazione.
Per questo motivo l’IZSUM, ha contribuito alla fondazione di un Gruppo interdisciplinare di lavoro per la Narrativa Biomedica, insieme a rappresentanti, medici e Bibliotecari, dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena di Roma. Il gruppo che ha per obiettivo quello di pubblicare e narrare tematiche connesse con la Medicina Narrativa per ciò che riguarda il rapporto medico/paziente/cittadino e bibliotecario/utente (informazione e divulgazione scientifica), è nato nel 2009 e sembra possa avere un ruolo nel creare un playground comune, dove far incontrare medicina animale e umana.
Un obiettivo importante anche perché l’amministrazione Centrale (Ministero della Salute) nei documenti di indirizzo, relativi ai programmi di ricerca per le strutture pubbliche, prevede, nel settore veterinario, di rafforzare le conoscenze scientifiche al fine di aumentare la fiducia nelle istituzioni che si occupano di prevenzione e controllo. Ciò può essere fatto mettendo a disposizione del cittadino i dati scientifici in modo corretto, trasparente, comprensibile e, perché no, anche divertente.